Tuesday 22 July 2008

Roma







Roma è bella.

Non c'è niente da fare.


Mi potete dire quello che volete, che i mezzi di trasporto non funzionano, che la gente è rozza (la teoria di Madda sul fatto che ti mandino a quel paese almeno una volta al giorno è vera...), che ci sono buchi ovunque.

ma chi se ne frega.


Se mi offrissero un buon lavoro a Roma ci andrei senza pensarci due volte.


Dopo il nostro weekend (non questo, quello prima) nella capitale (quella italiana), qualche pensiero sull'italianità


In Italia esiste l'estate e fa caldo. ma di quel caldo che ti vuoi mangiare la grattachecca in un sol colpo. Il caldo che ti fa stare lì fermo fermo per mantenere le funzioni vitali ad un livello decente.


In Italia si fanno le passeggiate. Non c'è un posto dove andare, si passeggia e basta, preferibilmente con un gelato in mano. Si guardano le bancarelle e si passeggia semplicemente.


In Italia quando è estate la gente sta fuori casa anche la domenica all'1 di notte.

In Italia i negozi ad agosto sono Chiusi per Ferie.



Ovviamente evito il confronto con la situazione londinese...chi mi conosce sa che in questo periodo dell'anno attacco con la crisi estiva, che passa poi a novembre quando a Londra si sta meglio che altrove. Pigliatemi così, ogni estate vi tocca.


PS: Questo tizio non sta disegnando nulla di pornografico...in realtà sarebbe il mio naso!


Thursday 17 July 2008

options

Ho come un'impressione.... che poco per volta prende piede e si trasforma in sicurezza.

Mi stanno prendendo per il c...!

All'interno del mio team e` nota la mia avversione per le Opzioni. Che pare qui siano un metodo di lavoro. Come la moltiplicazione dei pesci, qui le soluzioni crescono, crescono, crescono...si moltiplicano come simpatici coniglietti arrapati. Non importa se non funzionano, basta che il cliente veda che "ci abbiamo pensato".

Ah, bravi! Pensavo che lo scopo dell'architetto fosse quella di trovare la migliore soluzione nel piu` breve tempo possibile, escludendo le soluzioni che a priori si sa gia` che non funzionano. Invece qui ci si mette di tutto, perche` a detta di qualche genio "il cliente se non lo vede disegnato non ci crede che non funziona".

Ebbene, il primo giorno del nuovo progetto il mio job capitain mi chiede: "C'e` qualcosa che non ti piace fare in particolare?" e la risposta e` stata "Si`, lavorare per opzioni completamente inutili solo per far vedere al cliente che si produce roba". "Noooo, tranquilla, facciamo solo 3 o 4 opzioni ben studiate".

Questo e` il risultato: 20 opzioni nelle due scorse settimane, a cui adesso se ne sono aggiunte altre nuove 18 (+eventuali sub-opzioni). Ormai non so neanch'io qual e` la differenza tra una e l'altra e sinceramente me ne frega anche poco. La cosa che mi lascia stupefatta e` il dialogo di stamane:
mi viene richiesta una 39esima opzione. La faccio in 3 minuti in automatico, ormai dopo 38 disegni quasi uguali so gia` dove andare a parare.

Il commento e` stato "Ah bravissima, ormai sei un'esperta di opzioni, ci metti pochissimo! Quante ne avrai fatte? una settantina?"
"Questa e` la 39 esima"
"Ma no secondo me sono di piu`, almeno una settantina con quelle delle prime settimane"
"Puo` essere, ormai non ricordo piu`"
"Brava brava, cosi` le mettiamo tutte in un report e il cliente e` contento vedendo tutta sta roba"

Ho dovuto mettere l'ipod a palla per non sentire le mie stesse imprecazioni interne.

E` confermato: mi prendono per il c...!

Sunday 6 July 2008

Rem Koolhaas

Ieri siamo stati alla conferenza di Rem Koolhaas organizzata dal London Festival of Architecture. Il tema era la risistemazione dell´Hermitage, museo storico di san Pietroburgo. Il dibattito di per sè non è stata interessantissimo, anche perchè è un progetto che hanno iniziato da 6 mesi, quindi a parte l'analisi previa, non aveva molto da mostrare (e allora ci si chiede se era il caso di tirarci su una conferenza). Lui era un po' acidino, un po' permalosetto per i commenti e le domande alla fine, ma forse aveva ragione.
Al di là di questa specifica conferenza c'è qualcosa che davvero mi irrita delle conferenze di architettura in generale. In particolare quelli che prendono appunti durante il discorso, soprattutto quando quello che viene detto non contiene nè nessun nome nè data...possibile che non riescano a memorizzare un concetto senza doverlo scrivere??? Ma la cosa che più odio sono quelli che disegnano durante la conferenza...ce ne sono di due tipi: quelli che disegnano cose che non c'entrano niente (ma sempre architettura, non sia mai), e allora ci si chiede se non ha altri momenti liberi (es. mentre è in bagno?) per disegnare le sue cavolatine, e poi ci sono quelli, che non sopporto, che riproducono schizzi del progetto di cui si parla, magari da una diapositiva che viene mostrata durante il discorso.
Ma perchè? Mi chiedo io.
Davvero non concepisco questi atteggiamenti, soprattutto quando sono accompagnati da abbigliamento pseudo-artistico, che spesso è solo cattivo gusto.
Non reggo questa specie di "secchionaggine" architettonica, per cui rivista fashion-design sotto l'ascella e Moleskine nel taschino...ci si sente pronti a fare gli architetti da copertina.
e poi il bello viene sempre alla fine della conferenza: LA FIRMA DEGLI AUTOGRAFI!
Fortunatamente il buon uomo sopra citato si è negato, quando una folla di gente emozionata gli si è scaraventato contro. E meno male che il buon senso c'è ancora.

Parte positiva:
ogni volta che vado ad una di queste conferenze mi viene voglia di riprendere in mano la mia situazione professionale e darle una strigliata. Questa vita da impiegato statale mi sta un po' spegnendo il cervello e credo sia ora di scomodarsi le serate e i weekend facendo di nuovo qualche concorso. L'ultimo risale all'ottobre scorso ed è ora di rimettersi sotto e far lavorare sto cervello senza fini di lucro...

Torino: commenti negativi sono arrivati sul Congresso torinese. Ho scritto 3 post a riguardo, ma poi li ho cancellati tutti e tre perchè non mi convincevano. Erano tutti una dura critica sulla situazione professionale torinese. Però ogni volta poi mi chiedo se è proprio mio diritto sparare a zero su qualcosa da cui sono andata via. in fondo delle persone che lavorano lì ne conosco proprio poche che han preso la decisione di andar via, quindi forse tanto male non è. Se qualcuno avesse tempo di fare qualche commento sarebbe carino, magari le cose non sono proprio come le vedo io. Però la mia riflessione è: può una città che è in completo stagno dal punto di vista costruttivo, permettersi di ospitare un congresso internazionale di architettura? E che cosa aveva davvero da dire Torino in questo Congresso?

Casa: ancora nulla. Si libera un alloggio uguale al nostro nello stesso edificio e stiamo aspettando ci diano conferma (aspetta e spera). Il che sarebbe un gran risparmio economico e di fatica per il trasloco. Il sogno Notting Hill- Chelsea è sfumato dopo aver visto una casa carissima ma piccola piccola. Forse conviene risparmiare per quando decideremo di muoverci da Londra. Ma è ancora tutto in forse. Vedremo.

Buona domenica sera a tutti