Sunday 6 July 2008

Rem Koolhaas

Ieri siamo stati alla conferenza di Rem Koolhaas organizzata dal London Festival of Architecture. Il tema era la risistemazione dell´Hermitage, museo storico di san Pietroburgo. Il dibattito di per sè non è stata interessantissimo, anche perchè è un progetto che hanno iniziato da 6 mesi, quindi a parte l'analisi previa, non aveva molto da mostrare (e allora ci si chiede se era il caso di tirarci su una conferenza). Lui era un po' acidino, un po' permalosetto per i commenti e le domande alla fine, ma forse aveva ragione.
Al di là di questa specifica conferenza c'è qualcosa che davvero mi irrita delle conferenze di architettura in generale. In particolare quelli che prendono appunti durante il discorso, soprattutto quando quello che viene detto non contiene nè nessun nome nè data...possibile che non riescano a memorizzare un concetto senza doverlo scrivere??? Ma la cosa che più odio sono quelli che disegnano durante la conferenza...ce ne sono di due tipi: quelli che disegnano cose che non c'entrano niente (ma sempre architettura, non sia mai), e allora ci si chiede se non ha altri momenti liberi (es. mentre è in bagno?) per disegnare le sue cavolatine, e poi ci sono quelli, che non sopporto, che riproducono schizzi del progetto di cui si parla, magari da una diapositiva che viene mostrata durante il discorso.
Ma perchè? Mi chiedo io.
Davvero non concepisco questi atteggiamenti, soprattutto quando sono accompagnati da abbigliamento pseudo-artistico, che spesso è solo cattivo gusto.
Non reggo questa specie di "secchionaggine" architettonica, per cui rivista fashion-design sotto l'ascella e Moleskine nel taschino...ci si sente pronti a fare gli architetti da copertina.
e poi il bello viene sempre alla fine della conferenza: LA FIRMA DEGLI AUTOGRAFI!
Fortunatamente il buon uomo sopra citato si è negato, quando una folla di gente emozionata gli si è scaraventato contro. E meno male che il buon senso c'è ancora.

Parte positiva:
ogni volta che vado ad una di queste conferenze mi viene voglia di riprendere in mano la mia situazione professionale e darle una strigliata. Questa vita da impiegato statale mi sta un po' spegnendo il cervello e credo sia ora di scomodarsi le serate e i weekend facendo di nuovo qualche concorso. L'ultimo risale all'ottobre scorso ed è ora di rimettersi sotto e far lavorare sto cervello senza fini di lucro...

Torino: commenti negativi sono arrivati sul Congresso torinese. Ho scritto 3 post a riguardo, ma poi li ho cancellati tutti e tre perchè non mi convincevano. Erano tutti una dura critica sulla situazione professionale torinese. Però ogni volta poi mi chiedo se è proprio mio diritto sparare a zero su qualcosa da cui sono andata via. in fondo delle persone che lavorano lì ne conosco proprio poche che han preso la decisione di andar via, quindi forse tanto male non è. Se qualcuno avesse tempo di fare qualche commento sarebbe carino, magari le cose non sono proprio come le vedo io. Però la mia riflessione è: può una città che è in completo stagno dal punto di vista costruttivo, permettersi di ospitare un congresso internazionale di architettura? E che cosa aveva davvero da dire Torino in questo Congresso?

Casa: ancora nulla. Si libera un alloggio uguale al nostro nello stesso edificio e stiamo aspettando ci diano conferma (aspetta e spera). Il che sarebbe un gran risparmio economico e di fatica per il trasloco. Il sogno Notting Hill- Chelsea è sfumato dopo aver visto una casa carissima ma piccola piccola. Forse conviene risparmiare per quando decideremo di muoverci da Londra. Ma è ancora tutto in forse. Vedremo.

Buona domenica sera a tutti

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